Solanaceae

Le Solanaceae sono una famiglia di angiosperme dicotiledoni di grande importanza per l’uomo dato che comprende molte specie utilizzate in tutto il mondo come ortaggi. Vi troviamo piante importanti per l’alimentazione umana (le patate, le melanzane, i pomodori, i peperoni, e i peperoncini), piante da cui si ricavano droghe farmaceutiche per uso medicinale o voluttuario (la belladonna per l’atropina, il tabacco, le bacche di Goji) e piante velenose (le datura). Molte specie di questa famiglia contengono, soprattutto nelle parti verdi, alcaloidi psicoattivi.
La famiglia comprende 147 generi con circa 2930 specie. I generi più numerosi sono Solanum, con circa 1400 specie, Licianthes che include 200 specie, Cestrum con 175 specie. Le Solanaceae sono rappresentate allo stato spontaneo in tutti i continenti, con un maggior numero di specie nel continente americano, e ben si adattano a quasi tutti gli ecosistemi, nonostante la maggior parte di esse prediliga il caldo piuttosto che il freddo intenso.
La famiglia delle Solanacee comprende soprattutto piante erbacee, piante rampicanti, arbusti e raramente piccoli alberi.
Le Solanaceae presentano fiori attinomorfi, gamosepali e gamopetali disposti in cime ascellari e talvolta i fiori sono singoli.
I pezzi fiorali del calice e della corolla sono in numero di 5. I sepali sono parzialmente fusi, di solito sono persistenti e possono svilupparsi intorno al frutto, come accade nel genere Physalis.
L’androceo è formato da 5 stami (a seconda dei generi da quattro ad otto) talvolta saldati per le antere; l’ovario è supero, formato da due carpelli. I frutti possono essere bacche come nel caso del pomodoro o capsule come nel caso della Datura. I semi sono di solito piatti e tondeggianti con un diametro medio di circa 2–4 mm. I fiori delle Solanacee sono generalmente appariscenti ed attraggono molti insetti tra cui api, vespe solitarie, mosche, lepidotteri e coleotteri. Le specie appartenenti al genere Solanum non producono nettare e sono visitati dagli insetti solo per il polline.
Le foglie hanno un aspetto molto variabile per dimensione e forma, possono essere intere o variamente suddivise. Le stipole sono sempre assenti, la disposizione in genere è alterna.
Le Solanaceae si caratterizzano per essere una delle famiglie più ricche di specie pericolose; tale tossicità si deve soprattutto agli alcaloidi tropanici, riscontrati in varie specie, ma anche agli alcaloidi steroidici, tipici del genere Solanum, i quali possono causare addirittura calcinosi negli animali. In alcune zone del mondo, come in America del Sud ed in Australia, sono infatti considerate un pericolo non irrilevante per il bestiame che ne viene a contatto, spesso vittima della già citata calcinosi causata sovente da Cestrum diurnum, o di necrosi epatica, indotta comunemente dal Cestrum parqui. Si riscontra un’elevata tossicità anche nel genere Datura, seppure in questo caso l’ingestione da parte di animali sia rara a causa del suo odore fortemente dissuasivo; in particolare si sono osservati effetti gravi conseguenti all’intossicazione da stramonio comune, che può causare debolezza muscolare, disorientamento, febbre alta, tachicardia ed allucinazioni che, in caso di dosi elevate, possono durare fino a quattro giorni.