Podospermum

Podospermum DC., 1805 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia Asteraceae, dall’aspetto di piccole erbacee dalla tipica infiorescenza liguliflora.
Il nome del genere (Podospermum) deriva dall’unione della parola greca: podos (= piede) e sperma (un suffisso che si riferisce ai semi). Tale nome probabilmente è stato dato per qualche carattere della base dei frutti acheni. Il nome scientifico del genere è stato proposto per la prima volta da Augustin Pyrame de Candolle (Ginevra, 4 febbraio 1778 – Ginevra, 9 settembre 1841), botanico e micologo svizzero, nella pubblicazione “Flore Francaise, ou Descriptions Succinctes de Toutes les Plantes qui Croissent Naturellement en France. – Ed. 3. 4: 61. 1805” del 1805.
I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane. L’altezza di queste piante varia da 10 a 50 cm (e oltre). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia sono piante perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, spesso sono dotate di un asse fiorale eretto e con poche foglie. Sono presenti anche forme annuali e bienni (H bienn).
Le radici sono secondarie da rizoma.
• Parte ipogea del fusto: la parte sotterranea consiste in un rizoma più o meno avvolto da fibre (o guaine) brune: può essere legnoso.
• Parte epigea del fusto: la parte aerea è eretta, ramosa o semplice, glabra o anche pubescente, ed è striata.
Le foglie si dividono in basali e in cauline. Quelle basali hanno una lamina a forma pennatosetta con 3 – 4 paia di segmenti lineari subopposti, oppure è di tipo lineare, intera con superficie piana. Quelle superiori sono simili a quelle inferiori, sono semiabbraccianti e possono essere ripiegate a doccia se la forma è lineare. La disposizione delle foglie lungo il caule è alterna.
Le infiorescenze sono composte da un unico (o pochi) capolino. I capolini sono formati da un involucro di tipo piriforme-allungato o cilindrico composto da brattee (o squame) disposte su parecchie serie all’interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le squame si dividono in due tipi: inferiori e superiori; quelle inferiori ricoprono in parte quelle superiori. Il ricettacolo è nudo, ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Durante la fruttificazione l’involucro si allunga.
I fiori sono tutti del tipo ligulato (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.
• Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio
• Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
• Corolla: la corolla è colorata di giallo, rosa o porpora; i fiori in alcune specie non superano (o superano di poco) l’apice delle squame dell’involucro; in altre specie sono decisamente raggianti.
• Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere alla base sono acute.
• Gineceo: lo stilo è filiforme con peli sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L’ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
I frutti sono degli acheni con pappo formato da setole piumose. L’achenio può essere bruno con coste lisce o scabre, ristretto all’apice, mentre alla base è cavo; in alcuni casi possiede un prolungamento cilindrico (carpoforo).
• Impollinazione: l’impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
• Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l’impollinazione dei fiori.
• Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
L’habitat preferito sono gli incolti e le aree ruderali, ma anche le colture; i prati preferiti sono quelli aridi e in pendenza. In Italia le specie di questo genere sono presenti su tutto il territorio. Oltre all’Europa le specie di Podospermum si trovano in Africa (parte mediterranea), in Asia occidentale fino all’India con la massima presenza tra l’Anatolia e la Transcaucasia. Altrove (America del Nord, Argentina e Australia) sono considerate specie naturalizzate.