Fraxinus

Fraxinus L., 1753 è un genere di piante spermatofite, dicotiledoni appartenenti alla famiglia delle Oleaceae che comprende oltre 60 specie di alberi o arbusti a foglie decidue, originarie delle zone temperate dell’emisfero settentrionale. Fraxinus è anche l’unico genere della tribù Fraxininae (Vent.) Wallander & V. Albert, 2000.
Il nome del genere (Fraxinus) risale al latino classico usato già da Virgilio e in tempi più moderni dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708); ma potrebbe discendere anche dal verbo greco “frassein” ( = assiepare). Il nome scientifico del genere è stato definito da Linneo (1707 – 1778), nella pubblicazione “Species Plantarum – 1057” del 1753; mentre il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici contemporanei Wallander e V. Albert nella pubblicazione “American Journal of Botany 87(12): 1827–1841. 2000.” del 2000.
Il portamento delle specie di questo genere è arboreo (raramente arbustivo). Alcune specie sono dioiche, androdioiche, poligame o normalmente ermafrodite. La forma biologica è fanerofita arborea (P scap), ossia sono piante legnose con portamento arboreo e gemme poste ad altezze dal suolo superiori ai due metri (fino a 30 – 40 metri della specie Fraxinus excelsior); ma sono presenti anche fanerofite cespugliose (P caesp) che sono piante perenni e legnose, con gemme svernanti poste ad un’altezza dal suolo maggiore di 30 cm con portamento cespuglioso.
Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto, sono decidue (raramente sempreverdi), sono picciolate e prive di stipole. La lamina è a forma pennata (imparipennata fino a 15 segmenti o meno spesso trifogliata), raramente è semplice.
Le infiorescenze sono di tipo agglomerato o panicolato, sia ascellare che terminale. Sono presenti delle brattee da lineari a lanceolate.
I fiori sono ermafroditi (o anche unisessuali), attinomorfi e tetraciclici (ossia formati da 4 verticilli: calice– corolla – androceo – gineceo) e tetrameri (ogni verticillo ha 4 elementi). In questi fiori a volte il calice o la corolla può essere mancante (sono allora fiori “nudi”).
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale: * K (4), [C (4), A 2], G (2), supero, samara.
Il calice è assente oppure ha una forma campanulata e termina con più o meno 4 lobi.
La corolla è assente oppure ha 2 – 4 petali quasi liberi (saldati solamente alla base). Il colore dei petali in genere è bianco o giallastro.
L’androceo è formato da 2 stami (raramente 4) ipogini (adnati all’ovario). I filamenti sono brevi e sporgono all’antesi. Le antere sono formate da due teche con deiscenza longitudinale. Il polline è tricolpato.
Il gineceo è bicarpellato (sincarpico – formato dall’unione di due carpelli) ed ha un ovario supero, biloculare con due ovuli penduli per loculo. Lo stilo è unico, breve e termina con due stigmi.
Il frutto è una samara appiattita con una unica ala terminale (allungata nella direzione apicale) e contenente un seme a forma ovale-oblunga. L’endosperma è carnoso.
Impollinazione: l’impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) oppure tramite il vento (impollinazione anemogama).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l’impollinazione dei fiori
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento – dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Le specie di questo gruppo hanno generalmente una crescita rapida, riuscendo a sopravvivere in condizioni ambientali difficili come zone inquinate, con salsedine o forti venti, resistendo bene anche alle basse o elevate temperature. In genere il loro habitat si trova nelle regioni temperate e subtropicali dell’emisfero settentrionale, ma anche tropicali come il Messico, Cuba, Giava e le Filippine. Le specie più diffuse in Italia sono il Fraxinus excelsior conosciuto col nome comune di Frassino maggiore; il Fraxinus ornus noto come Orno o Orniello, utilizzato per la produzione della manna e chiamato comunemente anche Frassino da manna o Albero della manna; Fraxinus angustifolia noto col nome di Frassino meridionale (Fraxinus oxycarpa Bieb. nella “Flora d’Italia”).