Erythronium

Erythronium L. 1753 è un genere di piante Spermatofite monocotiledoni appartenenti alla famiglia delle Liliaceae, dall’aspetto di piccole erbacee perenni dai fiori solo apparentemente simili al ciclamino, a causa dei tepali rovesciati. I ciclamini appartengono in realtà ad un gruppo completamente diverso, la famiglia Primulaceae.
La famiglia delle Liliaceae è molto grande comprendendo oltre 4000 specie diffuse su tutta la Terra. Al genere Erythronium appartengono circa una trentina di specie, una sola delle quali (Erythronium dens-canis) è presente spontaneamente sul territorio italiano e in Europa.
Secondo alcune tassonomie botaniche, questo genere appartiene alla sottofamiglia delle Lilioideae e alla tribù delle Tulipeae, secondo altre classificazioni alla tribù delle Colchicoideae.
I botanici usano dividere in due gruppi geografici la composizione del genere:
Gruppo del Vecchio Continente con la sola specie Erythronium dens-canis.
Gruppo del Nuovo Mondo: questo secondo gruppo è molto più nutrito di specie il cui areale è centrato soprattutto nell’America settentrionale-occidentale. La distinzione morfologica più evidente tra questi due gruppi è che le specie americane (con rare eccezioni) sui tre tepali più interni, alla loro base, sono presenti delle orecchiette a cresta.
Va notato comunque che le specie Nord-Americane non sono ben differenziate tra di loro, e che inoltre le singole specie sono soggette ad una notevole variabilità: si tratta indubbiamente di un genere polimorfo.
Il nome del genere (Erythronium) fa riferimento al colore dei fiori che in qualche specie è sul rosso-ciclamino (Erythros=rosso).
Comuni sono anche i fiori gialli e bianchi. Il nome di questo genere venne assegnato nel 1753 da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.
Sono piante perenni di modesta altezza (non più di alcune decine di centimetri). La forma biologica prevalente è geofita bulbosa (G bulb) : ossia sono piante che portano le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presentano organi aerei e le gemme si trovano in un organo sotterraneo chiamato bulbo, un organo di riserva dal quale, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei.
Le radici sono prodotte alla base del bulbo e sono del tipo fascicolato.
Sono piante acauli (senza fusto – quello che sembra un fusto in realtà è il peduncolo dell’infiorescenza); possiedono solamente un bulbo sotterraneo di forma cilindrico-conica generalmente avvolto in una tunica membranosa.
Queste piante normalmente possiedono solo due foglie radicali (o basali), picciolate a forma ovale-lanceolata e a disposizione opposta. Quasi sempre la lamina è maculata con macchie più chiare o più scure a seconda della specie. Non sono presenti le foglie cauline per cui il fiore è sempre ben messo in evidenza.
L’infiorescenza è formata da un unico fiore (più di uno nelle specie americane) portato alla sommità dello stelo (peduncolo) sottile, tondo e ricurvo, a consistenza cerosa, spesso arrossato e glabro. I fiori quindi non sono inseriti direttamente sul bulbo come in altre Liliaceae tipo Colchicum. Il fiore è pendulo (o nutante), ma con i vari tepali del perigonio ripiegati all’infiori e molto spesso all’insù (un po’ come il ciclamino).
La struttura del fiore è quella tipica delle Monocotiledoni (con il perigonio e non con il perianzio), sono quindi fiori ermafroditi, attinomorfi, 5-ciclici (formati cioè da 5 verticilli: 2 per il perigonio – 2 per l’androceo – 1 per il gineceo) e trimeri (sia il perigonio che l’androceo è formato da gruppi di tre elementi).
Formula fiorale: * P 3+3, A 3+3, G (3) (supero).
Perigonio: il perigonio è dialipetalo con 6 tepali liberi (di tipo petaloide) di forma lanceolata ad apice appuntito e il più delle volte portati all’insù, cui fanno da contrappunto stami e pistillo che sporgono nella parte inferiore. All’interno del perigonio sono presenti dei cuscinetti nettariferi.
Androceo: gli stami sono 6 con antere “basifisse” (sono attaccate ai loro filamenti per la base – per cui risultano lineari) a loro volta i filamenti sono inseriti alla base dei tepali.
Gineceo: lo stilo è singolo con stimma trilobo (sviluppato a ventaglio, ossia in piano) su un ovario supero e triloculare (formato da 3 carpelli saldati) contenente diversi ovuli. Lo stilo a volte è più lungo degli stami per cui sporge visibilmente.
Fioritura: la fioritura è nella maggioranza delle specie primaverile.
Impollinazione: l’impollinazione è entomofila, ossia tramite insetti (farfalle e ditteri).
Il frutto è del tipo a capsula posta al centro del perigonio che in fase di fruttificazione è in via di marcescenza (rimane solo lo stilo che è persistente). La forma è ovoidale a sezione trigona. La deiscenza è del tipo loculicida. I semi maturano circa un mese dopo la fioritura. La diffusione di questo genere è concentrata quasi unicamente nell’emisfero settentrionale con un areale “Eurasiatico” comprendente l’Europa orientale e meridionale, ma anche il Caucaso, la Siberia e il Giappone; e uno Nordamericano comprendente i due versanti delle Montagne Rocciose e i boschi freddi e le alture che vanno dalla California fino al Canada.
L’habitat tipico sono i boschi di latifoglie a mezz’ombra e su terreni piuttosto freschi.