Silene

Silene L., 1753 è un genere di piccole piante erbacee spermatofite dicotiledoni, appartenenti alla famiglia delle Caryophyllaceae.
Il genere Silene è molto vasto: comprende oltre 300 specie; per lo più erbacee, annue, bienni o perenni. Di queste in Italia se ne contano almeno una sessantina spontanee della nostra flora. Anche la famiglia delle Caryophyllaceae è molto articolata comprendendo oltre 2000 specie distribuite su circa 60 generi.
Essendo il genere Silene abbastanza ampio, alcune classificazioni (Fiori) lo dividono in 4 sezioni:
• Dicasiosilene
• Botryosilene
• Conoimorpha
• Cincinnosilene
È da prendere comunque nota che tali suddivisioni non sempre sono accettate dalla maggioranza dei botanici. In effetti nel tempo più di qualche specie è stata assegnata a generi diversi quali Lychnis, Cucubalus, e Saponaria. Ad esempio attualmente la pianta chiamata volgarmente Fior di cuculo nelle varie classificazioni la si trova sia come Lychnis flos-cuculi che Silene flos-cuculi.
Per ultimo è da segnalare che diverse specie di Silene essendo più differenziate delle altre da alcuni autori sono inquadrate in generi diversi:
• Genere Melandryum Rchb.: S. dioica – S. alba – S. latifolia
• Genere Eudianthe Rchb.: S. laeta – S. coeli-rosa
• Genere Heliosperma Rchb.: S. quadridentata – S. veselskyi – S. alpestris
Per la determinazione della specie è utile tenere conto di alcune caratteristiche morfologiche quali:
• la lunghezza del carpoforo (elemento di supporto della capsula): è visibile solo dopo la fruttificazione della pianta e nelle varie specie ha lunghezze caratteristiche diverse;
• il calice che ha tre elementi distintivi:
o la forma: può essere rigonfio, fusiforme, troncato, attenuato, campanulato, ecc.;
o il numero delle nervature: che possono essere 10, 20, 30 e oltre;
o la forma dei denti apicali: che possono essere ottusi, lineari, acuminati, ecc.;
• il tipo di infiorescenza: che può essere a dicasio oppure monocasio, ma anche in forme intermedie come dicasio con rami abbreviati, monocasio racemoso, monocasio recemiforme poco ramoso, ecc.
Il nome del genere (Silene) si riferisce alla forma del palloncino del fiore. Si racconta che Bacco avesse un compagno di nome Sileno con una gran pancia rotonda. Ma probabilmente questo nome è anche connesso con la parola greca “sialon” (= saliva); un riferimento alla sostanza bianca attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie del genere.
In francese il nostro genere si chiama “Silène” o “Sormillet”, in tedesco si chiama “Leimkraut” e in inglese “Catchfly”.
Il genere Silene comprende piante annuali, biennali o perenni. Normalmente sono erbacee ma a volte anche suffruticose (come Silene fruticosa indigena sui muri vecchi dell’Italia insulare). Le forme biologiche più usuali sono: H scap (Emicriptofite scapose) e T scap (Terofite scapose).
La radice può essere sia a fittone che secondaria da rizoma.
Il fusto generalmente e eretto e ascendente (a parte i casi in cui è prostrato) e poco foglioso. Può essere pubescente e a volte è vischioso.
In genere le foglie sono lanceolate; qualche volta lineari, qualche volta spatolate.
Foglie inferiori: in certe specie formano quasi una rosetta basale e generalmente sono picciolate.
Foglie superiori: sono più piccole delle foglie radicali; normalmente sono disposte in modo opposto sui vari nodi del fusto e spesso sono amplessicauli.
Le infiorescenze non sono mai molto dense e i fiori sono piuttosto grandi (alcuni centimetri). Le forme più tipiche delle infiorescenze sono quelle a dicasio oppure a monocasio con varie morfologie intermedie.
I fiori sono ermafroditi o poligami (sullo stesso individuo sono presenti fiori di uno solo sesso), eteroclamidati (perianzio con calice e corolla ben separati), pentameri (calice e corolla formata da 5 elementi). Le “Silene” presentano dei fiori bianchi, giallastri, rosei o rossi.
• Calice: il calice è l’elemento più caratteristico di questa specie; è di forma tubulosa (gamosepalo), molto spesso rigonfia, con diverse nervature longitudinali (da 10 a oltre 50) e dentato all’apice.
• Corolla: I petali separati (dialipetali) sono allungati e bilobi terminanti con un’unghia e danno il colore al fiore.
• Androceo: gli stami sono sempre 10.
• Gineceo: l’ovario è supero ed è formato da 3 o 5 carpelli riuniti all’apice in unica struttura. Gli stili sono corrispondentemente 3 o 5 ed hanno gli stimmi pelosi.
• Fioritura: fine Primavera e inizio Estate.
• Impollinazione: tramite il vento o tramite insetti di vario tipo.
I frutti sono capsule secche (persistenti), deiscenti e dentate in cima. Il numero dei denti è doppio del numero dei pistilli (6 o 10). I frutti contengono numerosi piccoli semi reniforni (a forma di rene).
Le varie specie nel mondo sono diffuse un po’ dovunque: Europa, Asia, parte dell’Africa e molte sono naturalizzate nell’America settentrionale.
Sul nostro territorio nazionale la diffusione di questo genere è molto vasta. Va dai quasi 3000 m s.l.m. della Silene acaulis al piano con la diffusissima Silene vulgaris. Dal nord al sud comprese le isole.
Alcune specie essendo molto comuni sui prati (sia in pianura che in montagna) hanno una certa importanza come foraggio. Altre sono coltivate nei giardini (vedere le varietà descritte nel paragrafo: “Descrizione di alcune specie del genere”). Alcune (Silene vulgaris e altre) sono usate nella cucina popolare, dove può essere consumata nelle frittate e nei ravioli di magro. Altre trovano impiego nella medicina popolare (ad esempio nell’Abissinia quale tenifugo).
È da ricordare ancora che alcuni lepidotteri (famiglia: Coleophoridae – genere: Coleophora – specie: C. apicialbella, C. nutantella, C. otitae, C. silenella) si nutrono delle piante del genere Silene in modo esclusivo, altri invece alternano vari generi.