Piptoporus

Dal greco pìpto = cadere; dal latino pòrus = porp (che deriva a sua volta dal greco pòros = passaggio, poro). Quindi, alla lettera: con i pori che cadono; nel senso di: con i pori che si staccano facilmente.
In micologia è la denominazione del genere Piptoporus P. Karst (1881). Il genere è inserito nella famiglia Fomitopsidaceae, dell’ordine Polyporales e fa parte dei funghi Basidiomiceti.
La specie tipo è Piptoporus betulinus (Bull.: Fr.) P.Karst.
A grandi linee i funghi del genere Piptoporus hanno le seguenti caratteristiche: sono lignicoli annuali, dimidiati o reniformi oppure conchiformi, sessili o talvolta muniti di uno peudostipite nel punto di attacco al substrato legnoso. La superficie è sterile, liscia, di colore da biancastro a grigiastro a bruno; la cuticola è più o meno papiracea; la superficie poroide è da bianca a color ocra. Il contesto e i tubuli sono concolori alla superficie poroide. Le spore vanno da cilindriche ad allantoidi, oppure ellissoidali; sono ialine e inamiloidi. Il sistema ifale è dimitrico o trimitrico.
Habitat: crescita da parassita o da saprofita, oppure da saproparassita su latifoglie, soprattutto betulla o pioppo. I funghi del genere sono agenti di carie bruna. Hanno la caratteristica di diventare molto leggeri una volta essiccati.